“Facciamo dell’Italia un paese per donne” afferma Claudia Pandolfi, “Senza le donne non si governa” rimarca Valentina Lodini. Le due attrici sono le testimonial di uno spot girato da Cristina Comencini (con colonna sonora di Patti Smith che ha regalato per l’occasione la sua “People have the power”) nell’ambito della campagna multimediale “Se crescono le donne, cresce il Paese” lanciata da Snoq (Se non ora quando?)
nazionale (di cui la regista è una delle fondatrici), e patrocinata dalla Fondazione Pubblicità Progresso. Il video, di 30 secondi, è stato lanciato in contemporanea alla pubblicazione del ‘manifesto’ che racchiude obiettivi e richieste del movimento per il 2013, in particolare sui temi della democrazia paritaria.
Il manifesto Snoq nazionale: “Vogliamo siano candidate ed elette numerose donne, forti, autorevoli e rappresentative della realtà delle italiane, che si impegnino a superare le discriminazioni e le diseguaglianze e a modificare la realtà e l’immagine delle italiane. Ad agire per un’effettiva democrazia paritaria nelle istituzioni, nella vita economica e sociale, nelle relazioni familiari e nella informazione. Per fare dell’Italia una nazione più giusta, più forte, più coesa, più autorevole in Europa e nel mondo. Un’Italia che attraversa una congiuntura difficile e pericolosa e ha bisogno di energia e coesione per affrontarla; per questo noi, donne di diverso orientamento culturale,religioso, politico, chiediamo a tutti i partiti e movimenti politici, per meritarsi il voto delle italiane: la formazione di liste paritarie per raggiungere l’effettiva parità tra uomini e donne, 50 e 50, nei luoghi di decisione pubblica; la riduzione drastica dei costi della politica, trasparenza e democrazia nella vita interna dei partiti politici; l’inserimento nei programmi di alcune basilari misure come: un welfare che consenta l’occupazione femminile e offra alle famiglie indispensabili servizi di cura per bambini, persone anziane e disabili; politiche contro la precarietà lavorativa di giovani e donne; l’estensione dell’indennità di maternità e del congedo di paternità obbligatorio; il contrasto della violenza contro le donne e del femminicidio; la ridefinizione del servizio pubblico radiotelevisivo italiano in funzione di una nuova idea di cittadinanza, per una rappresentazione rispettosa e plurale delle donne; la promozione di una cultura di genere a tutti i livelli dell’educazione; la pienezza dei diritti civili per tutte le donne, omosessuali ed eterosessuali, italiane e straniere, e la cittadinanza per chi nasce in Italia; la difesa e l’applicazione della 194 su tutto il territorio; l’obbligo di valutazione dell’impatto di genere di tutti i provvedimenti legislativi e governativi, in linea con le raccomandazioni europee. Si cambia la politica se le donne vi avranno voce e forza. Le donne italiane, dai margini della vita pubblica e lavorativa in cui sono ancora costrette, sanno che ci sono le risorse per cambiare e lo hanno già dimostrato rivendicando dignità il 13 febbraio 2011 e aprendo così una stagione di risveglio civile. Vogliamo che si realizzino quelli che ancora sembrano desideri impossibili: diventare madri, avere un lavoro, un’impresa, una scuola di qualità, fare ricerca, unire Sud e Nord, affermare la propria personalità e sentirsi parte di una vita e di una storia comune. Sappiamo che si può fare: Se Non Ora Quando?”.
Anche il neonato Coordinamento Snoq Lombardia ha ripreso, come le altre realtà territoriali, la campagna nazionale, sottolineando però alcuni aspetti legati in particolare alle prossime elezioni regionali, qui riassunti nel manifesto “Mai più senza le donne“: “La nostra società esclude le donne dalle istituzioni: troppo poche le donne elette, ancor meno le donne presenti là dove si decide della nostra vita. Le donne rappresentano il 52% della popolazione, ma le donne elette in Parlamento sono poco più 20%. In Lombardia, solo 8 donne su 80 componenti del Consiglio Regionale uscente: il 10%. La nostra regione affronta la prossima scadenza elettorale in un momento di grave crisi, precipitata dal coinvolgimento di molti esponenti politici in casi di corruzione, su cui la Magistratura sta indagando. La nuova legge elettorale della Regione Lombardia prevede che nelle liste elettorali siano presenti uomini e donne nello stesso numero. Si tratta di un importante risultato, ottenuto grazie all’impegno delle donne, per la democrazia paritaria. Ora tocca a noi: possiamo decidere, con il nostro voto, di cambiare le istituzioni, di renderle aperte al contributo delle donne. Chiediamo a tutte le cittadine e a tutti i cittadini di votare per le donne, esprimendo la preferenza per una donna oltre al voto di lista. Chiediamo a tutti i partiti di impegnarsi perché vengano elette donne e uomini in numero uguale, rinunciando ai vecchi meccanismi della politica che escludono le donne. Chiediamo fin da ora alle candidate e ai candidati di dichiarare il proprio impegno per una rappresentanza femminile paritaria negli organi di governo regionale. Chiediamo a tutte le donne e a tutti gli uomini di colmare questo vuoto della nostra democrazia: non possiamo più permetterci di fare a meno delle donne, della loro esperienza, della loro forza”.
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