Ormai ogni volta che l’onorevole Michela Vittoria Brambilla incontra un cucciolo sperduto io ricevo un comunicato stampa nella mia posta elettronica aziendale. A ciò si aggiungano le volte
che la parlamentare deve difendere il suo capo, Silvio Berlusconi, o, ultima novità di questi giorni, scrive un libro. Il fatto è che io sono una corrispondente e dunque scrivo solo notizie che riguardano il mio territorio di riferimento (il Lodigiano): il resto non mi interessa. Ho iniziato a ricevere le mail dal suo ufficio stampa in occasione, appunto, di una iniziativa di protesta che Brambilla ha guidato a Lodi, affinché i cani fossero ammessi nei parchi pubblici. Fin qui niente di strano. Poi, la sequenza infinita di messaggi. Dato che ormai ricevo più email di quante ne riesca a gestire, ho deciso di informare il ‘presunto ufficio stampa’ (in un ufficio, voglio dire, ci dovrebbero essere persone, nomi, segretari, giornalisti, numeri di telefono, email, carte intestate, una via, un citofono!…) che non mi interessava più ricevere email relative alla suddetta. Mi sono resa conto che però in nessuna lettera virtuale era presente un numero di telefono o nome o un indirizzo mail specifico di alcun/a giornalista, com’è prassi per gli uffici stampa, né un ‘se non vuoi più essere nella mailing clicca qui’, come usano aziende e associazioni. Allora comincio a rispondere prima con una frase gentile “per cortesia….”, poi con un “cancellami” a caratteri cubitali alle varie mail in arrivo cercando di farle cessare. Nulla. Un vero e proprio spam, con tanto di foto di alcuni megabyte.
Un atteggiamento poco serio e rispettoso del lavoro altrui, una violazione della nettiquette (il galateo del web) e della legge sulla privacy: sono stata inclusa in quella mailing senza chiederlo e senza poter manifestare la mia volontà di recesso. Mi sono comunque detta: vuoi che l’onorevole adduca la scusa che se si risponde ad una mailing il messaggio non arriva al destinatario (noreply)? So che non è vero ma comunque, a scanso di equivoci, sono andata mio malgrado sul sito di Michela Vittoria Brambilla: anche lì nessuna possibilità di contatti per la stampa. L’unica chance è compilare un form, cosa che ho fatto rinnovando la mia volontà di essere rimossa dalla mailing, senza ottenere peraltro alcuna risposta. Ho dunque ipotizzato 3 strade: •- fotografare la mia cagnolina e simulare un’emergenza canina per farmi chiamare (col rischio di trovarmela sotto casa); •- scrivere fingendo di chiedere un’intervista su qualche problema animalista;
•- denunciare pubblicamente lo spam dell’onorevole Per deontologia professionale (mia) ho deciso di percorrere quest’ultima strada. Basterà?
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